Il Calendario

Perché viviamo in sincrono con il calendario cristiano?

Una sveglia che suona al mattino. Gli scolari che corrono a scuola. Le città che si animano. Gente che scappa al lavoro, auto che come in un formicaio riempiono strade fino a poche ore prima vuote. Televisioni, radio e i cellulari che ci seguono ovunque bombardandoci di notizie utili e meno utili. Pranzi e cene consumate in pochi minuti. Famiglie che si affannano e non parlano più nemmeno a tavola, l’esigente orologio che scandisce le giornate.

È possibile che la comunità cristiana riconquisti le sue giornate? Immaginate cosa vuol dire vivere, di giorno in giorno, come testimonianza quella pace che supera ogni intelligenza.

Il Riformatore Martin Lutero pensava che una testimonianza efficace fosse, tra le altre cose, quella che analizza gli argomenti e le usanze culturali che più ci ostacolano dal porre fiducia in Cristo e dal crescere a sua somiglianza. Oggi come oggi, riconosciamo che questo vivere con frenesia, senza margini, sempre con l’acqua alla gola sia come correre dietro al vento e, purtroppo, questa sensazione viene tramandata ai figli. Quando parliamo della crescita spirituale, l’ostacolo più grande è la mancanza di tempo e i contrattempi. Come ricordano le parabole del tesoro nascosto e la perla di gran valore (Matteo 13:44-45), chi non trova il tempo per scoprire il “tesoro nascosto” del vangelo, non ne trarrà gioia. Anche se dovesse trovarla, non riconoscerà né il suo valore né la sua grande bellezza.

La nostra generazione è afflitta dal tempo, avendo perso l’abitudine di vivere secondo un ritmo sano e santo. Tuttavia, ci sono speranza e un sano insegnamento per i credenti. Sin dall’inizio i cristiani hanno organizzato il fluire del tempo nel quadro delle loro convinzioni e dei loro eventi fondanti. Il calendario cristiano è uno strumento che ci aiuta a riconoscere la signoria di Gesù Cristo sulla temporalità. Le sue radici storiche sono nelle tradizioni liturgiche delle varie professioni cristiane comprese quelle Protestanti. Questo ritmo antico è un felice sopravvissuto dell’era moderna che richiama un modo nuovo di essere umani, che fa coincidere ogni giorno il passato, il presente e il futuro.

Che cos’è il calendario cristiano e come funziona?

Il cristianesimo non è soltanto un insieme di idee, ma uno stile di vita. Consideriamo la metafora di un paese la cui gente calcola il tempo secondo il proprio fuso orario. Nel corso dell’anno il tempo stesso richiama e mette in evidenza i diversi momenti della fede cristiana. Le due feste più importanti sono il Natale e la Pasqua che celebrano rispettivamente la nascita e la risurrezione di Gesù.

Lo sviluppo del calendario cristiano e delle varie tradizioni liturgiche è una storia di adattamento. Molte volte e in molte maniere, le chiese cristiane hanno leggermente adattato il ritmo in modo conforme sia ai loro valori sia alla “cianografia” del calendario antico. Il valore fondante delle chiese cristiane evangeliche è l’ascolto della Parola di Dio. Dunque, noi abbiamo lievemente adattato il calendario cristiano affinché rifletta questo impegno. Il nostro calendario ha due caratteristiche che lo distingue dalle altre versioni.

Corrisponde al nostro piano di lettura biblica. Ogni anno, l’utente legge la storia del rimedio alla maledizione, partendo dalla Genesi per terminare all’Apocalisse, in sincrono con le stagioni.
Dopo il periodo della Quaresima, le nostre stagioni conformano agli episodi specifici del Nuovo Testamento: Risurrezione, Ascensione, Pentecoste, Insieme (Consumazione). L’esito è l’accorciamento di Radici (Tempo Ordinario n. 2) rispetto a quella osservata nella chiesa romana.


Le stagioni del calendario cristiano

Radici

Il Tempo Ordinario n. 2

Il tema:
Il Dio fedele ci ha innestati nell’olivo.
Le letture:
L’Antico Testamento
Il Credo:
«Io credo in Dio, Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra,»

Avvento

La prima domenica dell’Avvento è il “cappodanno” del calendario cristiano.

Il tema:
Sperate in Dio anche nelle tenebre
Le letture:
Isaia 40-66
Il Credo:
«e in Gesù Cristo, suo unico figlio, nostro Signore,»

Natale

Il tema:
Lodate! La Parola è diventata carne.
Le letture:
L’avvento del Messia e la natività
Il Credo:
«il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria vergine,»

Evangelo

Il Tempo Ordinario n. 1

Il tema:
Non camminate più nelle tenebre
Le letture:
Il vangelo (prima della confessione di Pietro)
Il Credo:
«e in Gesù Cristo, suo unico figlio, nostro Signore, il quale fu concepito di Spirito Santo, nacque da Maria vergine,»

Quaresima

Il tema:
Ravvedetevi e credete al vangelo.
Le letture:
Il vangelo (dopo la confessione di Pietro) e la passione
Il Credo:
«patì sotto Ponzio Pilato, fu crocifisso, morì, fu sepolto;»

Risurrezione

Il tema:
Non temete più la morte. La Primizia è risorta!
Le letture:
Il vangelo, gli Atti, e le epistole
Il Credo:
«discese agli inferi; il terzo giorno risuscitò da morte;»

Ascensione

Il tema:
Seguiamo Gesù, il Signore di tutti!
Le letture:
Le epistole
Il Credo:
«salì al cielo, siede alla destra di Dio, Padre onnipotente: di là verrà a giudicare i vivi e i morti.»

Pentecoste

Il tema:
Lo Spirito Santo ci ha fatti testimoni.
Le letture:
Le epistole
Il Credo:
«Credo nello Spirito Santo, la santa chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati,»

Insieme

Il tema:
Amen! Vieni, Signore Gesù!
Le letture:
Apocalisse
Il Credo:
«[Credo nella] risurrezione della carne, la vita eterna. Amen.»

Un ritmo diverso

Allora, tutto questo vivere secondo un ritmo diverso ci offre un’ottica attraverso cui ci vediamo parte di un movimento controcorrente sano e santo.


«Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa».

2 Pietro 2:9


Siamo un sacerdozio regale che vive una storia alternativa. Le nostre vite sono orientate verso un insieme di valori diversi da quelli che sono assimilati dagli imperi e i mercati attuali. In una cultura individualistica come la nostra, il ritmo, che all’inizio può sembrare contro-intuitivo, ci aiuta a praticare una vita di comunione. Ci radica nel regno ricordandoci che Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Infatti, il ritmo come il battito di un tamburo irrompe il giorno e insegue l’anima con lo scorrere sincopato di pensieri ed emozioni che rimettono a fuoco la nostra vita con Dio.

L’unione tra il calendario e il piano di lettura apre una via alla soglia di quella città «il cui architetto e costruttore è Dio». È come entrare in un fuso orario diverso mentre ascoltiamo le storie di quella così grande schiera di testimoni. E allora, cantiamo “Santo, Santo, Santo” con un coro che trascende l’individuo e perfino il tempo stesso. Il passato diventa più grande dei nostri passati personali. La storia di Dio diventa l’ottica attraverso cui comprendiamo il presente. E il futuro non è più in ostaggio. Sappiamo come finisce la Storia; è molto bello!

Qui a Caselle, il calendario cristiano suona il battito della nostra chiesa. Per tutto c’è il suo tempo. Radici infonde in noi quella speranza unica che parla sia della fedeltà di Dio sia dei nostri progenitori secondo la fede. Dio è sempre fedele nei nostri confronti anche quando la nostra fiducia viene meno. L’Avvento per preparare l’arrivo di Cristo, Natale per celebrare il Principe di Pace, l’Evangelo per ricordare e rispecchiare la Luce del mondo, e la Quaresima per riconoscere la nostra ribellione alla stessa e ravvederci. A Pasqua, celebriamo il potere della Risurrezione di Gesù, e dopo, la sua Ascensione alla destra di Dio laddove intercede per noi: egli è nascosto, non assente! Durante la Pentecoste festeggiamo “il compleanno”  della chiesa universale. Infine, come un coro, innalziamo le nostre voci Insieme, pregando: «Amen! Vieni, Signore Gesù!». Poi, ricominciamo.

Il calendario cristiano non ci ricorda gli appuntamenti, piuttosto che siamo in Cristo. L’obiettivo è niente meno che cambiare il modo in cui viviamo il tempo. Tratta di un filo nella storia che procede verso una meta gloriosa, il Regno di Dio, come in cielo, così in terra.