Giorno n. 26

Isaia 53:4-5

Tuttavia erano le nostre malattie che egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui si era caricato; ma noi lo ritenevamo colpito, percosso da Dio e umiliato!

Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti.

Matteo 10:5-10

Questi sono i dodici che Gesù mandò, dando loro queste istruzioni: «Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani, ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d’Israele. Andando, predicate e dite: “Il regno dei cieli è vicino”. Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non provvedetevi d’oro, né d’argento, né di rame nelle vostre cinture, né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l’operaio è degno del suo nutrimento.

Giovanni 9:1-3

Passando vide un uomo che era cieco fin dalla nascita. I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Rabbì, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?» Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così affinché le opere di Dio siano manifestate in lui.

2 Corinzi 12:8-10

Tre volte ho pregato il Signore perché l’allontanasse da me; ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la [mia] potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me. Per questo mi compiaccio in debolezze, in ingiurie, in necessità, in persecuzioni, in angustie per amore di Cristo; perché quando sono debole, allora sono forte.

Apocalisse 21:4

Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate».

Preghiamo:

  • «grazie Signore!» perché quand’anche camminiamo nella valle dell’ombra della morte, non dobbiamo temere. Tu sei con noi.
  • «grazie Signore!» che hai donato agli scienziati e ai medici la conoscenza del corpo umano e delle terapie per il nostro bene. Perdoni le nostre colpe e risani le nostre infermità.
  • «grazie Gesù», uomo di dolore, familiare con la sofferenza; il Sommo Sacerdote che può simpatizzare con noi nelle nostre debolezze.
  • che il sistema sanitario serva gli ammalati con prontezza, premura, e compassione.
  • che i medici e gli infermieri cristiani trovino momenti opportuni per curare sia il corpo che lo spirito delle persone ammalate.